Chissà come starebbe la vostra faccia sulla copertina di un bel libro che parla di voi, della vostra storia professionale e del vostro prodotto/servizio?
Chissà come sarebbe parlare anche di come voi stessi l’avete innovato quel settore nel quale vivete e lavorate da anni senza sosta, con merito e con dedizione e assoluto impegno costante?
Tutte domande lecite, che prima o poi qualcuno si fa, quando navigando online vede talmente tanto di quel self publishing da non capire più chi sono gli scrittori in gamba rispetto a quelli che “ci provano” con scarsi risultati.
Io me lo chiedo spesso. E mi chiedo quanti di loro in realtà l’hanno scritto da soli e quanti si sono fatti aiutare da dei “ghost writers” (coloro che scrivono il libro al posto tuo senza mai comparire come autori). Sicuramente almeno l’80%-90% se non di più, fidatevi.
Da un certo punto di vista è anche giusto che chi non sa scrivere si affidi ad un’agenzia o ad un professionista specializzato, ci mancherebbe. Se il budget lo consente io sono il primo a dirvi e a suggerirvi di non correre rischi e di investire in tal senso per evitare brutte figure.
Per lo meno poi avete la certezza di uscire con un prodotto di qualità, senza errori grossolani e con una fluidità di scrittura/lettura ottimali.
Al di là di tutte queste domane e dubbi, qualcuno di voi ha mai pensato in realtà a cosa “davvero” potrebbe servire scrivere un libro?
Anche perchè non si tratta di un romanzo d’amore o di un giallo appassionante, un libro che quindi potrebbe avere un ampio pubblico, ma di un libro autoreferenziale, che tratta argomenti tecnici e dettagli specifici, … come se non bastasse scritto da uno sconosciuto.
Calma, calma, non voglio abbattervi nè scoraggiare le vostre ambizioni o il vostro smisurato ego imprenditoriale! Lungi da me 😀
Voglio solo farvi capire che scrivere un libro è un modo intelligente e furbo per acquisire una qualità/caratteristica che prende il nome di AUTOREVOLEZZA.
Quindi: “stima, credito, fiducia che si impongono in quanto fondati sulla personalità di chi ne gode”.
Mi spiego meglio.
Probabilmente, detto terra terra, del vostro libro fregherà a pochi. Percui se partite da questo presupposto siete già avanti.
Saranno in pochi a pensare di acquistarlo o leggerlo. Forse lo faranno amici o parenti, questo si.
Ma a meno che non siete i Frank Merenda del marketing o chef stellati alla Cracco, mettetevi l’animo in pace e valutate altre motivazioni degne di nota.
Quali sono queste motivazioni?
Beh, sicuramente scrivere un libro è un ottimo punto di partenza per far scattare nel subconscio di chi si accorge che l’avete fatto, un senso di fiducia e per l’appunto di autorevolezza che si scatenano in modo pressoché naturale, anche se in alcuni casi facciamo finta che non sia così. Poi ovviamente, la parte razionale di noi cerca di valutare se chi ha scritto quel libro è una persona poco credibile o meno, ma d’acchito le dinamiche sono proprio queste.
Autorevole è colui che riesce ad ottenere stima e aspettativa da chi lo segue. Autorevole è chi insegna qualcosa e smuove le masse. Autorevole è colui che attira l’attenzione e la sofferma su di se nel lungo periodo.
Non è necessario scrivere un best seller. Così come non è necessario scrivere un mattone infinito.
Basta scrivere il giusto e scriverlo bene. Poi l’ideale sarebbe avere un’idea di fondo innovativa, mostrare se stessi e il proprio prodotto/servizio sotto una luce che scatena interesse e da un senso di differenziazione rispetto ai propri competitors.
Vi basta pensare al vostro settore lavorativo e porvi una semplice domanda: “I miei competitors hanno scritto un libro?”
Se la domanda è negativa, allora che aspettate? Cavalcate l’onda!
Vedrete che sarà un punto in più a vostro favore.
Ne guadagna l’immagine, ne guadagna il vostro mindset, ne guadagna il vostro portafoglio… se poi aumentano le vendite! Giusto?
Quindi perchè non provare? Del resto essere imprenditori è anche saper rischiare.
O sbaglio?
Io stesso ho in progetto (e questa è un’anteprima assoluta) il fatto di scrivere un mio libro, magari proprio parlando della mia storia, della mia esperienza, di come sono cambiato, di quello che posso dare ai miei clienti anche grazie al mio background. Chi lo sa, potrebbe anche intitolarsi “CHE BARBA IL WEB” 😉
È in fase embrionale per ora. Tutto in evoluzione.
Buon weekend cari imprenditori!