L’arte del “Con-Vincere” per vincere assieme. Colui che vende il prodotto/servizio e colui che lo compra. Soddisfazione totale da entrambe le parti.
In gergo tecnico si dice “WIN-WIN“. Lo sapevate?
C’è una grande differenza tra informare e comunicare.
Quando informi qualcuno gli dai semplicemente una serie di indicazioni a senso unico, fini a se stesse. Quando invece comunichi qualcosa a qualcuno lasci spazio all’interpretazione e quindi dai modo a chi ti sta davanti di farsi un’opinione e di porsi delle domande, che per forza di cose generano interesse.
Comunicare è parte integrante del convincere. Se comunichi bene, con criterio, con logica, di conseguenza poi ti viene più facile anche convincere qualcuno a compiere un’azione, a fidarsi di te, ad acquistare un tuo prodotto o un tuo servizio.
Se comunichi in maniera pessima, aimè, ottieni risultati pessimi. A volte persino disastrosi o irrecuperabili.
Sono 5 i presupposti di una comunicazione efficace che dovete tenere bene a mente:
1) Prendersi la responsabilità della comunicazione errata
2) Convogliare l’attenzione ad di fuori di se stessi
3) Sapere ascoltare
4) Essere congrui con le proprie azioni e idee
5) Essere flessibili
Non dovete mai pensare che nella comunicazione pubblicitaria siano gli altri a non capire ciò che volete dire, non dovete mai pensare che voi spiegate in un certo modo un determinato concetto e devono per forza di cose essere gli altri a non capire, non dovete mai avere un’incoerenza verbale imbarazzante che vi metta in discussione e pensare sempre di avere la ragione assoluta.
Eliminate queste sciocche convinzioni, poi vi verrà tutto molto più semplice.
Focalizzatevi sui messaggi che volete dare, fatevi domande continue e cercate di immedesimarvi nei clienti che avete davanti, altrimenti costruirete un monologo senza senso.
Assisto ogni giorno a stili di comunicazione pessimi. Per la strada, online, tramite i media classici come la tv o la radio.
Spot pubblicitari assurdi, ambigui, frasi senza senso che fanno leva sull’ignoranza dilagante di un pubblico che spesso ha diritto ad avere e pretendere di più, soprattutto quello consapevole e quotidiano.
Chiedetevi a chi è diretto il vostro modo di comunicare, perchè non sempre i target sono uguali ovunque e in ogni periodo storico.
Ciò che andava bene negli anni ’90 e inizio anni 2000 ora non è più adatto. Concetti superati, slogan vecchi e tristi, comunicazione verbale e visiva a tratti superata e con lo stampino.
È proprio questo il limite: comunicare come pappagalli, prendendo ad esempio brand di successo oppure competitors dal reparto marketing obsoleto.
Ho sempre pensato che fosse buona cosa “prendere spunto dai migliori“, questo non lo nego, io stesso a volte lo faccio perchè reputo che sia una strategia ottima.
Ovviamente prendere spunto non significa copiare, ma imparare da chi è ad alti livelli e che ha raggiunto risultati straordinari.
Ciò non significa copiare dalla sciura Maria del negozio di fianco solo perchè a venduto due bulloni più di noi!
I mentori devono essere davvero “grandi” in ogni senso. Esempi, maestri, simboli.
Soffermatevi sul vostro obiettivo, attorno ad esso costruite un messaggio importate, semplice e significativo.
Usate frasi chiare, immagini di qualità, sia per comunicazione offline che online. In entrambe i casi vi segue il mondo, quindi non deludetelo con pessime pubblicità.
Siate cauti e riflessivi, ciò che scrivete, la vostra pubblicità rimane e quindi il fatto che i vostri potenziali clienti difficilmente dimenticano vi deve spingere ad agire in modo professionale e serio, con qualità sia nella forma che nella sostanza.
Un nome, un concetto, un messaggio, un approccio, sono tutte parti integranti di un universo che si chiama “comunicazione”.
Fategli onore. E se non siete in grado di farlo da soli, affidatevi ad un professionista che vi guidi verso un marketing potenzialmente di successo.
E se proprio non avete tutte le carte per diventare Apple o Microsoft, puntate per lo meno a diventare migliori di come siete ora, nella gestione, nella comunicazione, nella qualità di fondo.
Già così sarete a metà dell’opera.
A presto cari imprenditori!