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Don’t make me think“, diceva Steve Krug in un suo libro.”Non lasciarmi il tempo di pensare”, perchè se poi penso rischio di non fare quello che dovrei effettivamente fare.
È un principio che è alla base del marketing, soprattutto quello online, dove ogni secondo di attesa o di eccessiva riflessione è un secondo che allontana il potenziale cliente dall’acquistare un determinato prodotto o servizio.

Online soprattutto, dove la distrazione e i continui stimoli sono all’ordine del giorno, è assolutamente d’obbligo creare una comunicazione strutturata in modo chiaro e diretto, con richiami all’azione sempre visibili che siano costantemente in grado di guidare l’utente e fare in modo che non si perda e che non si allontani dal focus principale.

Ecco quindi che entra in gioco la nostra “Call To Action”: richiamo all’azione.
Tanto per farvi un esempio semplice la classica call to action può essere il tasto “Richiedi informazioni” oppure “Acquista ora” che potete trovare su un sito web, su una landing page o anche in una DEM (Direct Email Marketing).
L’utente vede il richiamo all’azione e generalmente viene invogliato a cliccare. Ovviamente la struttura grafica e logica devono essere realizzate in modo corretto affinchè questa dinamica si concretizzi, altrimenti si rischia di perdere tempo, denaro e risorse.

Esistono vari tipi di call to action:
LINK INTERNI che portano in un punto specifico della pagina web in cui ci troviamo. L’esempio più comune è quello delle landing page (pagine di atterraggio con un unico scorrimento verticale) dove troviamo varie call to action che cliccate portano tutte solitamente ad un modulo informazioni facendo scorrere in automatico la pagina fino al punto in cui si trova il modulo stesso.
LINK ESTERNI che portano a pagine web specifiche nelle quali troviamo un messaggio ben definito e un relativo modulo, se si tratta di richiesta info e quindi ottenimento di un contatto (lead) oppure un acquisto se si tratta di un e-commerce. L’esempio più banale può essere quello di una call to action che viene posizionata in una mail pubblicitaria e che ci porta, cliccandoci sopra, verso un sito web dove possiamo compiere un’azione specifica.

La call to action deve essere ragionata con estrema attenzione e posizionata solitamente in più punti del tuo sito web o della tua landing page con la quale decidi di sponsorizzare il tuo prodotto/servizio. Lo stesso copy che usi deve essere ben ponderato e deve sostenere e valorizzare la call to action stessa.
Altrimenti una buona call to action con un messaggio pessimo attorno non servirà a nulla.

Saranno importanti i colori e la grafica che si decide di utilizzare per mettere in evidenza il bottone / link che rappresenta la nostra call to action.
Dovranno essere colori ben visibili e dovranno essere colori complementari, che quindi si allineano e si abbinano alla perfezione l’uno con l’altro.
Non deve essere quindi un pugno in un occhio…. ma una scelta ragionata e graficamente attraente.

Se in un sito web o in una landing andiamo ad inserire più call to action, sarà importante non usare sempre lo stesso messaggio e la stessa dicitura.
Sarà buona cosa variarne a volte la forma se si vuole convincere l’utente a compiere l’azione.
Magari con bottoni differenti oppure con un testo simile ma non uguale: “Richiedi informazioni” e poi magari “Per contattarci compila il modulo!”.
Due forme diverse ma lo stesso richiamo all’azione.

Ricordatevi sempre che l’utente medio ha costantemente bisogno di essere guidato ed educato.
Dovete essere voi a dirgli cosa e come lo deve fare, proprio per quel brutto vizio che le persone hanno di perdere il focus e l’attenzione sulle cose.
Non bisogna dargli modo di pensare troppo ed è necessario dargli sempre punti di riferimento e call to action ripetute.

Dove inserire le call to action?
Sicuramente nella parte alta del sito o della landing o della mail che realizzate.
Deve essere ben visibile subito dopo un messaggio principale che esprimete.
Poi dovrà essere anche presente in altri punti della vostra comunicazione.
Dovrà guidare e tenere per mano l’utente, andando ad agire sul subconscio e sulle capacità di coinvolgimento e convinzione che la creatività che state usando esprime, sia come testi che come immagini.

Come ultima cosa ricordatevi che è possibile tracciare le call to action.
Molti programmi di email marketing ad esempio vi dicono, attraverso un dettagliato servizio di statistiche, chi ha cliccato su un determinato bottone e quando.
Immaginatevi in tal senso le possibilità a livello di profilazione che avete a disposizione. Infinite.
Le si può tracciare anche con software di statistica installati direttamente sul vostro sito web. Anche in questo caso avete davanti a voi un mondo di possibilità e di azioni utili.
Tutto ciò vi sarà utile per correggere il tiro, per sapere chi contattare in base all’azione compiuta, chi ha fatto cosa e come.

Come sempre, tutto sta nel sistema adottato, nella professionalità di un lavoro svolto e nei players che sanno come svolgerlo.

A presto cari imprenditori!