Immaginate di essere in una sorta di apocalisse zombie. Terribile vero?
Immaginate invece di avere il logo aziendale più brutto di quello dei vostri competitors. Ancora più terribile vero? 🙂
Ecco provate a pensare che circa l’80% dei loghi aziendali italiani fanno paura!
Non lo dico io. Basta farsi un giro nelle zone industriali oppure un giro su internet e sbirciare sui siti che bazzicano il web. Troverete di tutto e di più!
Sarà quel gusto fine anni ’90. Sarà quel desiderio di vintage senza tempo. Saranno migliaia di altri motivi, ma sta di fatto che trovare un logo degno di tale nome è una ricerca quasi impossibile.
Non sto parlando di grossi brand, ma di piccole/medie imprese. Imprenditori che “si accontentano”, che amano particolarmente il “fai da te” o che sono affezionati al gusto dell’orrido e che proprio non si rendono conto di quale immagine li rappresenta giorno dopo giorno.
Si perché non è tanto il logo di per se stesso, quanto ciò che esso comunica al mondo la fuori, ai vostri potenziali clienti.
Un logo non è solo un’immagine su una carta intestata o una grafica da mettere in un angolo, ma è il cuore pulsante di un’attività, l’organo che pompa creatività e freschezza a tutti coloro che lo guardano e ne vengono attratti.
La legge dell’attrazione agisce anche sulla “bellezza” che non è soggettiva come molti pensano ma estremamente oggettiva e concreta più che mai.
Avete un logo tipo aziendale? State pensando che forse non è adeguato? Vi state chiedendo se sarebbe forse il caso di fare un bel restyling?
Bene. Vuol dire che le mie frasi vi hanno spinto ad una riflessione attiva ed immediata. Vuol dire che probabilmente è arrivato il momento giusto per rivedere un tantino le vostre priorità.
Le stesse priorità che troppo spesso vanno verso altre direzioni. Verso il prodotto, verso la parte commerciale, verso la gestione… ma sempre meno verso la comunicazione.
Il logo è la prima cosa che vedono gli altri di voi. È la prima immagine che viene vista e percepita online. È il primo tassello che rende unico il vostro puzzle aziendale.
Se partite male, aimè, finite peggio. Se un potenziale cliente non è colpito dalla vostra immagine che date all’esterno, potrebbe anche decidere di non contattarvi, di non servirvi della vostra professionalità che in tal caso ne verrebbe profondamente penalizzata.
Un consiglio: abbandonate le vostre convinzioni, lasciate perdere l’attaccamento sconsiderato verso ciò che ha fatto il suo tempo, verso l’eccessiva tradizione, verso un legame che non ha più ragione di esistere. Voltate pagina e prendere una nuova direzione, più giovane, più fresca, più al passo coi tempi e soprattutto allineata con determinati criteri e logiche di base.
Criteri legati alla cromia, ai colori che sono precisi a seconda dell’attività svolta e che esprimono sensazioni differenti, criteri legati all’utilizzo dei font predominanti nel nome che sono di svariate forme e dimensioni, criteri legati a simboli che riconducono o meno ad un senso e ad un prodotto/servizio che vi identifica.
Se hanno cambiato faccia molti marchi famosi (Coca Cola, BMW, Barilla, ecc.) non potete farlo voi? Suvvia….
Il cambiamento fa parte di una necessità di rinnovamento indispensabile, principalmente quando tutto ristagna, quando tutto rallenta, quando il mondo attorno dei vostri competitors non fanno nulla al di là della vendita nuda e cruda o della gestione tradizionale. Sono quelli i momenti in cui bisogna cambiare in meglio, distinguersi nella folla, spiccare nel mezzo della lotta.
Se ci sono riusciti grandi brand, se loro per primi hanno voltato pagina, allora ci sono le basi per comprendere ancora meglio che è necessario “ristrutturarsi”.
Mai più “fai da te“, mai più “lo faccio fare alla segretaria“, mai più “lo faccio io in Paint tanto che ci vuole?” 🙂
Fate riferimento ad un professionista! Scegliete bene colui o colei a cui affidate il vostro logo e sopra ogni cosa: fidatevi di lui/lei!
Ovviamente il gusto personale ha un certo peso, non avrebbe nemmeno molto senso far realizzare a qualcun’altro un logo che non vi piace per nulla, ma gestite mentalmente un giusto equilibrio tra gusto e necessità. Spesso ciò che non immaginereste mai potrebbe essere la soluzione a tutti i mali.
Brand famosi con cambi repentini hanno svoltato e superato i concorrenti anche grazie a scelte coraggiose, veloci, importanti!
Il professionista (e parlo soprattutto per me stesso che lo faccio di lavoro) avrà un occhio diverso nel restyling del vostro logo.
Skills utili a proporvi bozze differenti con simboli e colori vari, forme che comunicano idee e intenzioni, dinamicità creativa e legame costante con il passato.
Un mix di scelte che spesso finiranno col stupire anche voi stessi che magari nemmeno ci credevate.
Chiaramente un professionista va remunerato per ciò che fa, ma scoprirete presto che la differenza non sta solamente nei costi. Costi che in fin dei conti fanno parte di un investimento indispensabile.
Il professionista fa ricerche online, studia i competitors, conosce siti web con database di simboli e immagini vettoriali gratuite, sa come mettere assieme nome aziendale con immagini evocative, sa come non rischiare di strafare nell’obsoleto anni ’90, sa come mantenere una linea pulita e professionale in grado di fare la differenza.
Tecniche, logiche, paradigmi che vengono valutati, elaborati e valorizzati in una sola produzione finale: il Logo.
In conclusione, quando vi sembra di trovarvi nel bel mezzo di un’apocalisse zombie e non sapete come comportarvi, non vi limitate a fare finta di nulla e a scappare.
Siate creativi e affidatevi ai creativi! Affrontate il problema faccia a faccia e non trascuratelo perchè è il problema più grande, anche se voi non lo sapete.
Un brutto logo è un brutto zombie che vaga nel nulla tra tanti altri zombie che non hanno meta.
Il vostro logo potrebbe essere l’unico vivo in circolazione 😉
A presto cari imprenditori!