pixel

Credete veramente che un “Metti in evidenza” su Facebook sia sufficiente per ottenere potenziali clienti?
Pensate che un’soluzione così semplice sia un’operazione così remunerativa?
Se state navigando a vista in questa direzione, interrompete subito tutto ed evitate di buttare via soldi inutilmente!

Facebook sarà “solo” un social, sarà fonte di odio e di perdite di tempo, sarà un contenitore di ovvietà, sarà tutto quello che volete, ma per chi fa business rimane ancora uno dei principali canali attraverso i quali è possibile ottenere ottimi risultati. Chiaramente sistemi e procedure devono essere fatte con criterio e attenzione, con tecniche corrette e non con azioni casuali.
È passato il tempo in cui per ottenere contatti bisognava mettere un’annuncio su un giornale o un banner su un portale pagando fior fior di quattrini… Ora tutto è cambiato, i budget sono limitati e la necessità di ottenere “conversioni utili” è più che mai all’ordine del giorno.

Quindi come poter agire in maniera efficace? Come trasformare il proprio impegno in contatti potenzialmente interessati?
Attraverso uno strumento che si chiama Business Manager, con una Gestione Inserzioni accurata e con dei sistemi testati e rodati, in grado di produrre visibilità nel modo migliore possibile.
Non vi sto parlando di “Like”, di quelli è pieno Facebook, quei mi piace che servono solo alla propria immagine e alla propria vanità hanno oramai lasciato il posto a “pochi clienti ma buoni”, perché è quello che poi a fine mese vuole una piccola/media impresa: risultati concreti!

Ma torniamo all’argomento di cui volevo parlarvi sin dall’inizio, quella strategia che vi permette nella maggior parte dei casi di ottenere contatti profilati attraverso una strategia che prende il nome di: “Lead generation” (generazione di contatti).
Io amo chiamarli “Moduli diretti da Facebook“. Non sono altro che moduli che Facebook ti permette di implementare all’interno del suo canale e che i potenziali clienti possono compilare senza mai uscire dal social, evitando così situazioni dispersive e consentendovi di non sprecare tantissimo tempo in lunghissime ed interminabili landing pages o funnel infiniti.

Col tempo ho imparato ad utilizzare al meglio tale strumento. Implementando moduli il più dettagliati possibile, pretendendo dall’utente che compila il form un’attenzione minuziosa, poichè solo in questo modo si è più certi di ottenere conversioni da persone più interessate al nostro prodotto/servizio.
Una sorta di mini-funnel che chiede dati specifici, come ad esempio il numero di telefono che generalmente non tutti lasciano essendo molto poco fiduciosi verso il web, come il doppio controllo dei dati inseriti sul modulo o come la richiesta di un messaggio scritto che richiede tempo e attenzione maggiori. Tutte azioni che generalmente solo chi è davvero interessato compie, spendendo qualche minuto del suo tempo per qualcosa che gli serve sul serio.

Ovviamente Facebook ha come contro il fatto che chi compila un modulo al suo interno non stava cercando attivamente quel prodotto/servizio che il sistema e la logica gli hanno proposto.
Ma c’è da dire con estrema franchezza che oramai le sue logiche interne sono talmente tanto dettagliate che quasi sempre ci compaiono annunci pubblicitari di cose che ci interessano e che potrebbero spingerci a compiere un’azione (call to action).
Capisco che sono pubblicità che spesso vi infastidiscono, soprattutto quando vi chiedete “ma come caspita fa a sapere Facebook che mi piace comprare scarpe da calcio?” (ad esempio) E puntualmente mi propone annunci di articoli sportivi e di negozi che le vendono! Ma analizzate il tutto dal punto di vista di chi crea tali spot pubblicitari, che potenzialmente potreste essere voi, e quindi dissociandovi da tali preconcetti e pensieri disturbanti, potrete godere al meglio di quanto Facebook sia “potente” e anche per voi “essenziale”.

La storia dei moduli diretti mi ha convinto sin dal principio. Ora faccio spesso campagne orientate con questa modalità.
Chiaramente è necessaria un’analisi iniziale del prodotto/servizio da sponsorizzare, della tipologia di azienda che avete tra le mani, e di tanti altri mille fattori che richiedono studio e attenzione massimi.
In più sono spesso necessari dei piccoli test che vi consentono di comprendere quale strategia è migliore rispetto ad un’altra. Nel caso specifico, solo applicando nel concreto i moduli diretti, capirete subito se sono efficaci, se i contatti ottenuti sono sufficientemente profilati e se ne vale la pena far girare questa campagna pubblicitaria, magari in parallelo con un’altra dedicata esclusivamente al traffico verso il proprio sito web ufficiale o verso la brand identity.

Naturalmente non è detto che sia la soluzione a tutti i mali. Spesso ad alcuni clienti suggerisco di sfruttare altri canali come ad esempio Google Ads che comprendono dinamiche più attive, dato che i potenziali clienti non subiscono passivamente lo strumento, ma lo sfruttano cercando loro stessi ciò che in quel momento gli serve avere.
Percui come in tutto, esistono pro e contro. Vanno semplicemente soppesati e valutati.

Se il budget ve lo consente vi suggerisco di provare in parallelo più strade: Facebook Advertising, Google Ads, Video advertising, DEM, ecc.
Per poi, sul lungo periodo (minimo 3 mesi per esperienza personale), trarre le dovute conclusioni e intraprendere la via più remunerativa a livello di contatti e di visibilità totale.

Se avete bisogno di suggerimenti o di qualcuno che segua per voi le vostre campagne pubblicitarie online contattatemi pure senza alcun impegno.
Anche solo per una valutazione iniziale e quattro chiacchiere indispensabili.

A presto cari imprenditori!