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Ovunque mi giro vedo imprenditori con la febbre…. la febbre dell’e-commerce!
Comprensibilissimo, ci mancherebbe, dato il periodo storico pessimo che stiamo vivendo dal punto di vista non solo sanitario ma anche economico.
Ma ci sarebbero da fare sicuramente alcuni ragionamenti in merito, poichè si pensa troppo spesso che fare un’e-commerce sia la soluzione più semplice e più corretta per ogni attivitià.
Aimè non è così e vi spiego perchè.

Partiamo dal presupposto che l’e-commerce, per chi lo vende e per chi lo utilizza a pieno regime e in modo serio è sicuramente un’investimento ad alto rendimento.
Una volta avviato, salvo particolari complessità, può anche rappresentare una sorta di “rendita automatica”.
Acquistare online oramai fa parte delle abitudini di quasi il 90% degli italiani. E la percentuale è senza ombra di dubbio destinata ad aumentare durante periodi più o meno bui come questo, con la mannaia del nuovo lockdown o con la necessità da parte dei potenziali compratori di essere autonomi negli acquisti pur stando comodi dal proprio divano di casa.
Pensate che nel solo 2020 gli acquisti online hanno un valore di circa 30,6 miliardi di euro con aumento di acquisti del prodotto del 31%.
Sorpresi?

Ecco perchè per molti imprenditori è un’occasione da non farsi sfuggire!
Una possibilità di correre meno rischi in qualsiasi evenienza o avvenimento avverso, la necessità di poter vendere i propri prodotti non solo fisicamente dal proprio negozio ma anche dal proprio shop online raggiungibile ovunque e in maniera veloce.
L’imprenditore medio, oggi come oggi, si sta muovendo sempre di più in questa direzione, adeguandosi ai tempi e alle mode, alle abitudini mutevoli dei propri clienti vecchi e nuovi.
A volte è questione di upgrade aziendale e strategico, a volte è questione di sopravvivenza.

Dobbiamo però anche ragionare bene su altri fattori importanti e non trascurabili.
Molti imprenditori si lasciano così trasportare dal momento e vogliono a tutti i costi aprire il loro sito web e vendere come se non ci fosse un domani.
Ma non sanno che non è poi così semplice, non sanno che il budget necessario non è certo contenuto.
Sono gli stessi che alla frase “devi spendere un bel pò per realizzare l’e-commerce e poi per farlo funzionare…” fanno subito marcia indietro. E non sono pochi, fidatevi, sono circa il 70%-80%.
Spesso hanno espressioni di stupore difronte alle cifre snocciolate durante il primo incontro. Sia quando li metto davanti alla cruda realtà che il costo è importante e che non è solo relativo alla fase di creazione e messa online della piattaforma, ma anche e soprattutto relativo alla promozione costante che ci deve essere dietro per farlo funzionare e portargli traffico.
Parlo di campagne di webmarketing parallele all’e-commerce che se fatte bene e con criteri precisi, rendono conversioni costanti lato acquisti e remarketing anche su clienti già spendenti.

Esistono poi varie tipologie di e-commerce.
Abbiamo quello B to C, dove l’azienda vende al consumatore finale.
E anche il B to B, dove l’azienda vende ad altre aziende.
A mio avviso il punto che rende difficile la vendita non è tanto la tipologia di e-commerce che uno realizza, quanto le strategie che lo portano avanti nel tempo. Se non si ha la strategia corretta si rischia di fare un buco nell’acqua enorme e di gettare al vento una marea di soldi per nulla.
Ho conosciuto imprenditori con e-commerce strapagati e fatti realizzare a webagency assolutamente inaffidabili, che hanno il carrello non funzionante sul loro sito web o il sistema di pagamento e consegna merce con errori 404 o completamente non funzionanti nè funzionali.
Ho conosciuto imprenditori che hanno fatto di testa loro, addirittura con software economici, e che ora si ritrovano nelle condizioni di dover ripartire da capo perchè non si sono affidati a chi meglio di loro avrebbe saputo gestire ed impostare un lavoro molto più idoneo e professionale.
A volte è questione di tempo e non solo di soldi, di intuizioni che vanno al di là del budget a disposizione.

Ultimamente ho notato che va per la maggiore Shopify.
Attenzione, non voglio dire che sia un software non valido, non è questa la mia intenzione. Fa bene il suo lavoro e a volte è anche la soluzione più economica per chi non ha budget.
Ma ritengo che “alternative” come questa, rappresentino solo un modo come un altro per non andare dritto all’obiettivo in maniera decisa ed autonoma.
Shopify ad esempio è una piattaforma di terzi. Non ha pieno controllo e possibilità di personalizzazione su di essa. In più paghi delle commissioni,… e così via.
Mentre se investi su una piattaforma completamente tua, capisci bene che il controllo è totale, che la personalizzazione è massima e che non hai da pagare nessuno all’infuori di te stesso.
Un pò come il concetto “massima spesa, massima resa“. Non è per tutti, ma può fare la differenza eccome!

La febbre da e-commerce credo non cesserà facilmente, non sarà debellata nel giro di qualche mese. Prevedo che avrà una durata costante e in serio aumento.
Si tratta solo di capire chi salirà sul carro e chi effettivamente avrà non solo il budget necessario per intraprendere questa strada ma anche le capacità intellettuali ed intuitive di percorrerla nel modo migliore possibile, con le persone competenti e capaci, con gli strumenti più performanti.
Del resto chi vorrebbe compiere un lungo viaggio senza soldi e con le scarpe bucate?

Se avete necessità di creare il vostro e-commerce da zero, una consulenza esterna di chi come me ha già avuto modo di aiutare altri imprenditori in questa direzione, contattatemi pure senza alcun impegno e vedremo di trovare il vostro percorso migliore verso un e-commerce redditizio e di qualità superiore e costante.

Vi aspetto cari imprenditori!