Jeff Bezos, fondatore di Amazon, diceva: “Se sei concentrato sui concorrenti devi aspettare fino a che un concorrente fa qualcosa. Essere concentrati sul consumatore ti permette di essere pioniere“.
Lo stesso Montemagno oggi parlava di questo argomento e citava magistralmente Jeff Bezos, proprio parlando di haters e di ciò che rappresentano realmente.
Il succo del discorso è che è finchè i tuoi competitor saranno concentrati su di te e tu sarai concentrato invece sui tuoi clienti, non avrai che da guadagnarci. E direi che la strategia di Amazon sino ad ora è più che vincente 🙂
In questi giorni sembra essere esploso nuovamente questo argomento. Forse per colpa del lockdown e della follia globale, forse perchè sostanzialmente di quei leoni da tastiera non ce ne libereremo mai finchè esiste internet. Ma una cosa è certa: gli haters sono vivi e si moltiplicano ancor di più quando la crisi e le difficoltà si fanno sentire.
Sembra che abbiamo questa incontrollabile necessità di trovare qualcuno da prendere di mira, possibilmente qualcuno con più sale in zucca di loro, con qualche progetto migliore, con qualche ambizione maggiore … per poi cercare di distruggerlo e di saziare così tutta la sete di vendetta che li brucia giorno dopo giorno, insuccesso dopo insuccesso.
C’è che sostiene che sia l’invidia a muovere le loro manine sulle tastiere in maniera compulsiva (come sostiene lo stesso Monty), c’è che è convinto che abbiano poco lavoro effettivo da fare e allora passano il tempo libero così, c’è che giura di averli visti con gli occhi rosso sangue aggirarsi per le strade buie in cerca di qualche loro concorrente da colpire alle spalle.
Una cosa è certa. Non si stancano mai di rompere gli zebedei online! ahahahahah
Ne ho trovati tantissimi in questi anni. Appartenenti alle categorie più differenti. Giovani in cerca di gloria istantanea, coetanei in cerca di una penosa rivalsa, attempati in cerca di quella soddisfazione che non hanno mai trovato in tutta la loro lunga vita professionale.
Già in passato avevo sprecato trenta minuti preziosi del mio tempo per parlare di loro e ancora oggi, grazie a questo articolo, me ne stanno sottraendo altro.
Ma oggi non me ne dispiaccio, perché so che sto parlando di un argomento utile a molti, che spesso si trovano in situazioni simili, assurde, paradossali, a volte persino pesanti a livello di stalker…
Gestisco alcune sponsorizzate per un progetto nato circa 5 anni fa e nel quale credo molto, avendolo concepito dal nulla in un’idea molto originale dal brand al tipo di comunicazione attorno.
E ultimamente le sponsorizzate sono sommerse da invidia dilagante, da commenti il più delle volte senza senso, fini a se stessi.
C’è di tutto. Dall’analfabeta funzionale che non comprende i contenuti, sino all’accanito fan del contrario di tutto, sino al precisetti di turno che non perde mai l’occasione di mettere i puntini sulle i e di farti notare le virgole fuori posto.
Non mi stupisco mai di nulla, ma piuttosto posso dire che mi rattristo nel vedere quanta gente sia concentrata su azioni distruttive piuttosto che costruttive.
Il commento intelligente, che vuole approfondire l’argomento o che cerca di capire meglio un concetto, ci sta tutto. Ma il commento “off-topic” no … quello non lo reggo. Non più.
Quindi si passa spesso da quel senso di tristezza ad una risata coi colleghi o con gli amici, nel leggere così tante fesserie fuori luogo.
Nasce poi una sensazione finale quasi paragonabile alla fierezza. Della serie “se tutti questi si concentrano su di me, forse è perché qualcosa di quello che faccio gli da talmente tanto fastidio da cercare di screditarmi in ogni modo…”. Quindi SI, cazzarola mi temono.
E indovinate chi sono tutti questi haters, per circa il 90%?
Quando ho tempo vado a vedere i loro profili, per curiosità e con la speranza di non avere la solita risposta.
Ma la risposta arriva quasi sempre tagliente, diretta, incredibile: sono persone che fanno il mio stesso lavoro. Competitors.
Percui Jeff aveva maledettamente ragione, e come lui Monty, nell’affermare che certe situazioni sono davvero assurde e a tratti difficilmente comprensibili.
Tutta questione di pochezza professionale forse, di aridità di idee proprie, di incapacità creativa.
Ciò che io non mi sognerei mai di fare verso un mio “concorrente” loro lo fanno a me e in maniera sistematica, a volte persino cattiva. E come me altri vivono spesso il mio stesso “problema”.
Con la differenza che nel corso degli anni ho imparato a capire che non è un problema, ma un vantaggio da sfruttare!
“BE INSPIRING TO YOUR HATERS”
“SII DA ISPIRAZIONE AI TUOI HATERS”.
A presto cari imprenditori!