Molti di voi conosceranno sicuramente questa figura mitologica, forse per esperienza diretta, vissuta sulla propria pelle e su quella della propria attività.
Tantissimi avranno pensato “…ma se il Social Media Manager lo pago per farmi fare qualche post o qualche stories a settimana e alla fine non mi porta nessun risultato, che caxxo lo pago a fare?”
Orde di imprenditori che si affidano alla speranza, che è vero essere spesso l’ultima a morire, ma a tutto c’è un limite…
… perchè alla fine di speranza “SI CHIUDE!”.
Lo so, oramai vi leggo nel pensiero.
E nemmeno vi posso biasimare se alla fine molti di voi, al culmine della disperazione e dall’abbandono più totali, fanno fare tutto “a mio cuGGino“.
Si perchè ne ho viste tante, forse troppe, nella mia carriera da spettatore “passivo e inerme” davanti a così tanto scempio, così tanta approssimazione, così tanta attenzione verso il ricavo (della webagency o agenzia di comunicazione di turno) piuttosto che verso un miglioramento qualitativo necessario del malcapitato cliente.
Ora basta!!!
Eserciti di “mio cuGGino” che avanzano e che mostrano al mondo digitale, che in fin dei conti, se tanti fanno questo lavoro senza qualità, alla fine tutto è possibile. Non credete?
E non lo dico per screditare una professione, che se fatta come si deve è fondamentale, lo dico perchè in un periodo storico come questo è più che mai indispensabile un cambiamento enorme, soprattutto per far fronte a questi eserciti fortissimi, nei quali è oramai troppo facile mischiarsi e reinventarsi.
Il rischio è semplice: chi distingue più un professionista vero da un “cuGGino” amatoriale?
Se siete arrivati fino a questo punto e se siete dei Social Media Manager, avrete capito che il mio è un articolo provocatorio, non a danno della vostra professione ma a favore di un lavoro che necessita sempre di più di un aumento della sua valorizzazione.
Tante, troppe aziende la fuori, hanno bisogno come il pane di qualcuno che li guidi in un settore, quello dell’online, eccessivamente saturo di approssimazione e scarsa qualità.
Ho sempre visto il SMM come una figura paragonabile ad una sorta di “psicologo aziendale“, che deve essere in grado di esprimere al meglio ogni angolo del brand dal punto di vista di chi l’ha creato. Deve essere bravo a mettere in luce quella che è l’idea di un imprenditore, deve riuscire a trasmettere al meglio quello che è il reale significato del prodotto/servizio per il quale lavora costantemente. Deve dare consigli, qualora ce ne fosse la necessità, in maniera semplice e diretta. Deve creare contenuti di spessore, senza troppi vincoli contrattuali, senza troppe limitazioni inutili.
Il SMM è il braccio destro di un’azienda.
Lead generation, engagement dei clienti. Rafforzare la brand awareness in maniera intelligente.
Dimenticatevi che il SMM è anche chi ottimizza il vostro sito in ottica SEO. Dimenticatevi del fatto che sia lui a scrivere i contenuti del vostro Blog, che sia lui a girare e montare i vostri video da utilizzare su YouTube o sui social, che sia lui a gestire il vostro e-mail marketing…
Tutto questo è compito di altre figure ben precise ed indispensabili a cui dovreste sempre fare riferimento. Tutte figure che “devono” essere in simbiosi con il SMM, affinché egli stesso possa gestire al meglio ogni aspetto della propria attività quotidiana.
Se il SMM non comunica con il webdesigner per implementare al meglio le campagne di advertising su Facebook e Instagram, questo è un problema.
Se il SMM non si confronta con il copywriter e con il grafico per le creatività delle sponsorizzate, questo è un problema.
Se il SMM non si interfaccia con un bravo videomaker in grado di creare per lui materiale perfetto per i social, questo è un problema.
Il focus su ruoli e compiti, su priorità e qualità è tutto. La “content creation” è tutto!
Colui che costruisce la reputazione di un’azienda in maniera dinamica.
Cosa fa quindi un SMM? Come lavora un SMM?
Ricordiamoci sempre che è colui che costruisce giorno dopo giorno la reputazione di un’azienda, diffondendo attraverso i social network determinate informazioni e contenuti dedicati all’azienda stessa e ai suoi prodotti/servizi che propone.
Avvalersi di un Social Media Manager è una mossa vincente. Solo se è nelle condizioni di lavorare in maniera vincente.
Ho visto aziende che non vedevano risultati. Follower inesistenti, che non crescevano mai. Interazioni sui post scarse. Commenti nulli.
Ho visto SMM creare attorno a se il classico “effetto palco senza pubblico“. Dove il relatore parla e dice cose a volte buone, ma nessuno lo ascolta, perchè sostanzialmente non c’è nessuno.
Il che è molto triste, oltre che inutile dal punto di vista operativo. I risultati non arrivano, l’azienda si spazientisce e se ne va.
Troppi vincoli contrattuali, troppa scarsità di budget e di visione aziendale verso il futuro, troppi freni a mani tirati durante il percorso…
Il SMM spesso lavora male, perchè è messo nelle condizioni di lavorare male. Non ci sono altri modi per dirlo.
E non è sempre colpa del cliente, attenzione. A volte è colpa dell’agenzia di comunicazione che non fa lavorare correttamente il SMM.
E poi si piange sul latte versato… il cliente ci molla perchè non gli portiamo pubblico e contatti… come dargli torto? Ne ha tutte le ragioni!
Cosa dovrebbe portare di buono il Social Media Manager?
Posso farvi un elenco molto semplice:
- incremento della soddisfazione del consumatore
- aumento e miglioramento del servizio lato cliente
- miglioramento del posizionamento del sito sui motori di ricerca
- maggiore notorietà e consapevolezza del brand
- aumento della fedeltà del cliente
- aumento dei contatti e delle vendite
- aumento della reputazione del brand nel suo settore di appartenenza
- aumento del traffico verso il sito web ufficiale dell’azienda
- aumento delle connessioni e dell’interazione attorno al brand
Io credo che tutto questo sia un ottimo punto di partenza affinché il SMM possa portare DAVVERO valore. Senza limiti, senza gabbie, senza freni inutili.
L’online cresce a vista d’occhio e spesso non è semplice stare al passo con i mille cambiamenti che avvengono giorno dopo giorno.
Quindi una figura come questa deve essere “libera di agire”, come fosse una sorta di fantasista del calcio vecchio stile.
Chiedo scusa se il titolo di questo articolo ha scatenato in qualche modo l’ira di qualche SMM.
Ma a volte è necessario esprimere i propri punti di vista in maniera piuttosto forte e diretta per suscitare reazioni importanti.
Era ed è sempre mia intenzione non sminuire mai alcun ruolo. Al contrario fare di tutto per farlo percepire maggiormente a chi forse ancora non ha capito davvero un caxxo sul serio 🙂
Se qualcuno di voi, cari imprenditori, ha la necessità di qualche suggerimento in tal senso mi contatti pure.
Ci occupiamo anche della gestione di canali social in maniera seria e professionale. Non ci piace fare giri di parole, ne inventarci costi inutili. Amiamo dare la soluzione giusta al di là di vincoli assurdi che il mercato stesso aimè è riuscito a creare in maniera malata e ridicola.
A presto!