Mi immagino il briefing tra l’agenzia creativa e il ministro Santanchè. Anzi no… faccio sinceramente molta fatica. Ma deve essere stato sicuramente un momento epico signori.
E lo deve essere stato per forza, se quei 9 milioni di euro di cui parlano sono veramente stati pagati all’agenzia Armando Testa, oppure qualcuno di voi mi sveglia e mi dice che è stato tutto uno scherzo…
Giochiamo come se fosse LOL – Chi ride è fuori! Qui è come sparare sulla croce rossa…
Qualcuno di voi mi può dire che è tutto uno scherzo? Che un’idea così “cringe”, così “IMBARAZZANTE“, è solo una grossa burla e che poi alla fine salta fuori la vera campagna commissionata dal Ministero del Turismo italiano??? Vi prego!
Open to “cringe”. Questo sarebbe dovuto essere lo slogan. Altro che open to meraviglia…
Più scavo nel torbido e più leggo notizie al limite dell’inverosimile.
Non solo un costo così spropositato pagato con soldi NOSTRI, delle nostre tassa, di noi italiani. C’è molto ma molto di più…
Approssimazione a tonnellate. Ma davvero pensavano che la gente non si sarebbe accorta che nei fotogrammi dei video stock usati per il video promo, occhi più attenti e indagatori non si sarebbero accorti delle castronerie che ci hanno messo dentro? Location non italiane, un vino sloveno, …. una silhouette di donna pagata (forse) 99€ su Shutterstock…
Ora capite perchè ho esordito dicendo: chissà che spettacolo deve essere stato il briefing con la Santanchè e tutto lo staff turismo al completo? ahahahah
Questa forse è la VERA MERAVIGLIA.
E pensate che ai tempi dell’AI, dell’intelligenza artificiale a go go, avrebbe fatto meglio persino un software a cui dicevi due parole e ti proponeva qualcosa di assolutamente più creativo ed intelligente, di bello e di emozionante… Ed è proprio “EMOZIONE CREATIVA” ciò che manca sempre di più in questo paese vecchio e ancorato alle solite storie tristi di raccomandati e ciarlatani.
Magna-magna made in Italy. As usual.
Ma chissenefrega della meritocrazia! Meglio commissionare una campagna pubblicitaria tutto sommato molto importante al primo raccomandato di turno, non credete?
Io sicuramente non mi voglio nemmeno mettere tra i top creativi del nostro paese, forse non ne ho nemmeno il diritto acquisito, ci mancherebbe.
Ma quante agenzie o creativi di talento ci sono in Italia? Una marea! Bastava spendere una piccola parte di quel budget per fare una sorta di “gara d’appalto” e dare il lavoro all’idea più bella e meritevole. E per una sola cazzo di volta questo paese avrebbe dimostrato di fare le cose come si deve… Invece no. Meglio farlo fare a “mio cuggino” (che forse sarebbe stato anche più bravo in Photoshop o nel video editing…)
E più leggo di questa news, più comprendo che tutti noi in fin dei conti le stiamo dando un eco infinito.
Hanno fatto una puttanata, strapagata milioni di euro, e grazie agli haters ora l’hashtag #opentomeraviglia spopola ovunque, nei salotti dei creativi più intellettuali e validi, nelle agenzie di marketing che avrebbero pagato loro per potersi cimentare con una campagna pubblicitaria così importante…
Sono sincero, quasi mi sento in colpa mentre scrivo questo articolo. Perchè so che sto dando visibilità a tutto il sistema malato made in Italy.
Ciliegina sulla torta, dopo la Venere influencer: regista olandese per lo spot video.
Ed è qui che secondo me scatta il “capolavoro“.
Il vero capolavoro non è il nostro paese, non sono le città d’arte o i monumenti, non sono la letteratura o la musica, non sono i paesaggi mozzafiato o il cibo sublime,… ma sono le menti illustri di certi personaggi che io non posso che definire: iconici. Perchè se sono riusciti a fare questo, possono fare tutto oramai. Non ci sono limiti al peggio. Ogni cosa è sdoganata.
Hai un’agenzia di marketing con i contro-cazzi? Sei un creativo che dimostra ogni giorno di essere valido? Sei un’azienda italiana che ovunque sui social si sta distinguendo per valore e qualità operative? Fermi tutti! Largo al gioco delle conoscenze sotto banco! In pieno stile casereccio. Evviva il magna-magna!
Hanno impostato una campagna sulla “Venere influencer” e mica cazzi.
Chiamavano la Ferragni e facevano prima a sto punto. Non credete? 🙂
Ciliegina sulla torta: perchè non far fare lo spot video ufficiale ad una regista olandese? Anche questo fatto! Beh… più aperti di così si muore.
A che serve avere fior fior di registi italiani quando puoi commissionare il lavoro all’estero??? E io che pensavo che fossimo anche bravi a fare storytelling o a fare i registi di alto livello…
Se penso che ci sono talenti come Slim Dogs o Emalloru o altri simili… potrei scatenare una rissa oggi! 🙂
Idea del secolo: “…e se ad un certo punto facessimo incontrare la Venere influencer con il David di Michelangelo???”
Ve la immaginate che figata?
Come nelle serie TV di Netflix… o come nei cinepanettoni alla Boldi e De Sica! Beh dai spettacolo.
Ad un certo punto la Venere influencer incontra il David di Michelangelo. Scatta la MERAVIGLIA e dopo una notte d’amore cominciano a fare i nomadi digitali per tutto il paese.
Il David ovviamente non nudo, altrimenti scattano le policy dei social, ma rigorosamente in pantaloncini e canottiera mentre mangia un panzerotto fritto e beve una birra Moretti da 1 litro.
Oppure classicone potrebbe esserci ad un certo punto l’ingresso di Rocco Siffredi che scombussola la loro relazione d’amore MERAVIGLIOSA e ci mettiamo dentro anche un pizzico di comicità alla Pieraccioni. Per finire magari in un volemose tutti bene e decantiamo le relazioni aperte, che oggi come oggi fanno molto tendenza.
Vedete quanto si può essere creativi? Oppure per rimanere in tema “CR(EA)TINI”?
Lo so vi ho stuzzicato la fantasia. Ma come vedete al peggio non ci potrebbe essere mai fine.
Soprattutto se te lo pagano 9 milioni di euro!
Vi voglio lasciare con il video spot di “Italia, Open to meraviglia” che a furia di vederlo quasi mi sta piacendo per quanto è cringe… ahahahahah.
Ma vorrei che vedeste anche voi con i vostri occhi di cosa SIAMO CAPACI noi italiani quando dimostriamo di essere il peggio del peggio…
Rimanete sintonizzati su questo paese per altre mirabolanti storie di meritocrazia.