La landing page è sostanzialmente una “pagina di atterraggio”, uno strumento essenziale che spesso viene utilizzato durante le campagne pubblicitarie online, che si pone come obiettivo un ritorno diretto e misurabile in vendite, ordini o richieste di informazioni.
Tale pagina di atterraggio è fondata sull’immediatezza e su messaggi diretti, semplici e senza giri di parole, che porta a un’azione immediata e a un unico obiettivo: vendere il prodotto/servizio.
La landing è parte integrante di un processo educativo ben preciso: si attrae il cliente e poi lo si educa a compiere determinate azioni.
E’ una sorta di tramite.
Un ponte di passaggio.
Esistono 2 tipologie di landing page:
1) TIPOLOGIA “a lungo termine”: si intercettano persone interessate a un determinato argomento e si offrono informazioni (via video, e-book o articoli) in cambio del loro indirizzo email. Tutto è gratuito e si imposta così un processo di email che legano a noi il cliente finchè non è disposto ad acquistare.
2) TIPOLOGIA “a breve termine”: si intercettano persone interessate a risolvere un bisogno specifico, fornendo la migliore soluzione al loro problema. L’azione prevede un contatto telefonico, un acquisto o una richiesta di preventivo immediati. Più difficile come processo, data l’entità dei dati e delle azioni che chiediamo, ma ci fa ottenere contatti di persone più pronte ad acquistare.
Come creare una pagina di atterraggio ottimale?
a) Layout: semplice, chiaro, intuitivo e accattivante.
b) Breve ed essenziale.
c) No ai meni di navigazione. (devi assolutamente limitare la navigazione e rendere il meno dispersivo possibile il tutto)
d) Facile: semplificare la conversione con più di una call-to-action. (pulsante di invito all’azione per compilare il modulo)
e) ……..
f) ………
g) ……..
Per conoscere questi consigli ed altri rimani connesso 😉
A breve sarà online il mio corso “Che Barba il Web” dove spiegherò nel dettaglio questo e altri argomenti:
A presto imprenditori!